Eric Clapton

L’anima della chitarra. Il silenzio tra le note è Clapton.

 

In una tranquilla cittadina dell’Inghilterra, Ripley, nel 1945, nasceva un ragazzo che avrebbe trasformato il dolore in melodia e la chitarra in una voce dell’anima. Eric Clapton cresce tra silenzi e ferite invisibili: scopre solo da adolescente che la donna che credeva sua madre era in realtà la nonna. Quella frattura identitaria si riflette nei suoi accordi, sempre tesi tra luce e malinconia.

Clapton si innamora perdutamente del blues e lo rende universale. Dalle prime note con gli Yardbirds e i Cream, fino alla struggente carriera da solista, la sua chitarra piange e vibra con un’intensità che strega il mondo. “Slowhand”, come lo chiamano, sa essere virtuoso senza mai ostentare: ogni assolo racconta una storia, ogni canzone è una confessione.

Dietro l’icona, però, si nasconde una vita segnata da battaglie interiori. La dipendenza, la solitudine, la tragica perdita del figlio Conor nel 1991: Clapton non si è mai tirato indietro dal dolore. Ha saputo, invece, sublimarlo in opere indimenticabili come Tears in Heaven, che ha commosso intere generazioni.

Nel 1965, quando Eric Clapton era ancora un giovane chitarrista nei Yardbirds, iniziò a comparire su alcuni muri di Londra una scritta enigmatica: “Clapton is God.”

Era un graffito tracciato con vernice spray bianca su una parete di Islington. Nessuna campagna pubblicitaria, nessun manager dietro: solo un fan talmente colpito dal suo modo di suonare da volerlo gridare ai passanti. La frase divenne virale ante litteram, alimentando un’aura mitica attorno al giovane musicista. Clapton stesso si disse sempre imbarazzato da quel titolo, troppo pesante per un ragazzo schivo come lui, ma la leggenda era ormai nata. Il mito del dio della chitarra era cominciato... con una bomboletta spray.

ICONICOMIX lo celebra

perché Il suo talento ha attraversato i decenni e i generi, influenzando artisti di ogni tempo e ispirando milioni di musicisti. Non è solo un virtuoso: è un ponte tra il blues nero americano e la sensibilità europea, un uomo che ha trasformato la fragilità in forza musicale.

Eric Clapton è un monumento vivente alla potenza redentrice della musica. Un maestro dell’intensità emotiva, che con una chitarra tra le mani ha raccontato la vita – nuda, cruda, vera – meglio di mille parole.

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