Cristiano Ronaldo
Nato per segnare. Cresciuto per resistere.
Ci sono campioni. E poi c’è Cristiano Ronaldo. Nato a Madeira nel 1985, ha trasformato il sogno di un bambino povero in una carriera irripetibile, fatta di sacrifici, gol e un’autodisciplina fuori dal comune. Fin da piccolo era chiaro che non sarebbe stato “uno tra tanti”: troppo veloce, troppo determinato, troppo affamato per accontentarsi.
Ha giocato con i più grandi, ha battuto record su record e ha vinto tutto: Champions League, campionati nazionali, un Europeo con il Portogallo e cinque Palloni d’Oro. Ovunque sia andato – Manchester, Madrid, Torino, Riad – ha lasciato il segno, ma non solo per i trofei: per il suo atteggiamento, la fame, la costanza.
Ronaldo non è solo un calciatore: è un archetipo moderno dell’ambizione, un uomo che ha fatto della disciplina un'arte, del corpo uno strumento perfetto, della mentalità una religione. Dietro ogni esultanza c’è un ragazzino che non ha mai dimenticato da dove è partito. E davanti, c’è un simbolo di ciò che si può ottenere quando non smetti mai di crederci.
Da ragazzo, Cristiano Ronaldo era così determinato ad allenarsi che spesso saltava i pasti per andare a correre da solo, dopo gli allenamenti ufficiali dello Sporting Lisbona. Una volta fu sorpreso a farlo nel parcheggio del centro sportivo, da solo, sotto la pioggia. La risposta a chi lo rimproverava? “Se non lo faccio io, nessuno lo farà per me.”
ICONICOMIX lo celebra
perché ha dimostrato che il talento può aprire una porta, ma è la disciplina che ti fa restare.
Cristiano Ronaldo è l’emblema della dedizione assoluta: non solo un campione, ma un esempio di costruzione di sé.