C’è chi ama il mare, e poi c’è chi se ne lascia travolgere fino a diventarne parte. Giovanni Soldini nasce a Milano nel 1966, ma il suo cuore batte fin da giovanissimo al ritmo delle onde. Navigatore solitario, instancabile innovatore, il suo nome è legato a sfide impossibili affrontate con determinazione, passione e un sorriso che non abbandona mai il volto. Cresce in una famiglia dove il mare è parte della vita: a soli 16 anni è già in barca, e pochi anni dopo affronta le sue prime traversate oceaniche.
Soldini è molto più di un velista: è uno dei rari uomini capaci di fondere tecnologia, etica e istinto in un’unica rotta. Le sue imprese diventano leggenda, come nel 1999, quando durante la Around Alone interrompe la regata per salvare Isabelle Autissier, naufragata nel Pacifico: un gesto che gli vale l’ammirazione del mondo. Vince quella regata, ma soprattutto dimostra cosa significa davvero essere un marinaio.
Nel 2013 stabilisce un nuovo record nella storica rotta New York–San Francisco passando per Capo Horn. Negli anni a seguire, continua a infrangere primati, spingendo la tecnologia delle imbarcazioni al limite, con Maserati Multi70, trimarano futuristico simbolo di avanguardia. Oggi è considerato il più grande navigatore italiano contemporaneo, ambasciatore del mare e della sua tutela.
Soldini incarna la bellezza della sfida, la capacità di reinventarsi e la fedeltà ai valori umani. Un uomo che ha fatto del mare la propria casa e del vento il proprio alleato.
Durante la regata Transat Jacques Vabre del 2007, Soldini e il suo co-skipper Pietro D’Alì persero l’albero maestro della barca a causa di una burrasca. Invece di ritirarsi, ripararono l’imbarcazione in mezzo all’oceano, issarono una vela di fortuna e riuscirono comunque a completare la gara, arrivando a Salvador de Bahia dopo oltre 20 giorni di navigazione. Un’impresa che racconta la sua resilienza estrema.
ICONICOMIX lo celebra,
perché ha trasformato la vela in un atto poetico e politico, combinando l’arte della navigazione con l’attenzione all’ambiente e all’innovazione tecnologica. Perché ha scelto la via più difficile – quella dell’etica e dell’impegno – rimanendo coerente a sé stesso anche nei momenti di gloria. Perché è il simbolo di chi osa, esplora e non dimentica mai di essere umano.