Martin Luther King jr

Il discorso “I Have a Dream” di Martin Luther King Jr., pronunciato nel 1963.

Il coraggio di sognare.

 

Atlanta, Georgia, 1929. In una casa modesta, in un’America ancora divisa dal razzismo, nasce un bambino destinato a diventare la voce di milioni. Martin Luther King Jr. cresce ascoltando i sermoni del padre, pastore battista, e respirando il peso delle ingiustizie quotidiane. Ma in quel bambino si accende presto qualcosa di più grande della rabbia: una visione. La convinzione profonda che l’amore potesse essere più forte dell’odio, che la nonviolenza potesse scuotere il mondo.

Guidato dalle letture di Gandhi e da una fede incrollabile, Martin diventa un leader carismatico e rivoluzionario, che parla senza alzare la voce ma scuote le coscienze. Organizza boicottaggi, marce e discorsi che entreranno nella storia. Il più celebre resta il suo “I Have a Dream”, pronunciato davanti a oltre 250.000 persone a Washington nel 1963, un grido poetico e potente per la libertà, la dignità, l’uguaglianza.

Sotto la sua guida, il movimento per i diritti civili riesce a scardinare leggi segregazioniste e aprire strade di giustizia. Ma l’odio non tace mai del tutto: il 4 aprile 1968, a Memphis, un colpo di fucile lo spezza per sempre. Eppure, la sua voce continua a risuonare. Perché chi lotta per amore e giustizia, anche se ucciso, non muore mai davvero.

Durante il boicottaggio degli autobus a Montgomery, King ricevette minacce continue. Una notte, dopo che la sua casa fu bombardata, uscì davanti a una folla infuriata con le armi in mano. Con tono calmo ma fermo disse: “Non rispondete alla violenza con la violenza. Tornate a casa. Amate i vostri nemici.” La folla si disperse in silenzio. Aveva appena dimostrato, ancora una volta, che la nonviolenza era la sua arma più potente.

ICONICOMIX lo celebra,

perché Martin Luther King Jr. è il simbolo della resistenza pacifica, della lotta per i diritti civili e dell’utopia che diventa forza politica. Ha dimostrato che si può cambiare il mondo senza odio, che i sogni collettivi possono battere i muri della discriminazione. 

È la voce della giustizia quando il silenzio fa comodo.

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