Amelia Earhart

Volare è osare

 

Amelia Earhart nacque nel 1897 a Atchison, nel Kansas, quando il volo era ancora un sogno umano più che una realtà concreta. Fin da bambina dimostrò un carattere ribelle e curioso: amava arrampicarsi sugli alberi, scivolare con una cassetta di legno giù per i tetti e sperimentare sensazioni che le altre bambine della sua età raramente cercavano. Il suo destino si legò al cielo nel 1920, quando salì per la prima volta su un aereo e capì immediatamente che quella sarebbe stata la sua vita. Dopo poco tempo, comprò un biplano giallo, che battezzò The Canary, e iniziò a collezionare record. Nel 1928 fu la prima donna a sorvolare l’Atlantico come passeggera, e nel 1932 lo fece come pilota solitaria, entrando nella leggenda.

Amelia non rappresentava solo l’audacia del volo, ma la possibilità, per le donne, di andare oltre i confini imposti dalla società. Divenne simbolo di emancipazione femminile e di rottura con gli stereotipi, ispirando generazioni a credere che nulla fosse impossibile.

Il suo mito si accese ancora di più nel 1937, durante il tentativo di circumnavigare il globo in aereo. Pochi giorni prima di completare l’impresa, Amelia e il suo navigatore Fred Noonan scomparvero nell’Oceano Pacifico. Le ricerche non portarono a nulla, e il mistero della sua fine rimane ancora oggi una delle leggende più affascinanti della storia dell’aviazione. Amelia Earhart rimane l’icona di chi non teme di rischiare, di chi vede nell’orizzonte non un limite ma un invito a spingersi più lontano.

Amelia portava sempre con sé, durante i voli, una piccola mascotte fatta a mano: un topolino in stoffa, regalatole da una bambina che l’ammirava. Lo considerava un talismano di fortuna.

ICONICOMIX la celebra

perché non fu solo una pioniera del volo, ma un simbolo di libertà, coraggio e autodeterminazione femminile. 

Ha dimostrato che le donne possono solcare cieli, sogni e orizzonti che sembravano preclusi.

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