Piccola di statura, immensa nella compassione. Madre Teresa, nata Anjezë Gonxhe Bojaxhiu a Skopje nel 1910, scelse di dedicare tutta la sua vita ai più poveri tra i poveri. All’età di 18 anni lasciò la sua terra natale per unirsi alle Suore di Loreto in India. Ma fu nel 1946, durante un viaggio in treno verso Darjeeling, che ebbe quella che definì “la chiamata nella chiamata”: lasciare il convento per vivere tra gli ultimi di Calcutta.
Con un sari bianco bordato di blu e una fede incrollabile, fondò le Missionarie della Carità, un ordine votato a servire i dimenticati, i morenti, i lebbrosi, gli affamati. “Non possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore”, ripeteva, trasformando l’atto del servire in una preghiera concreta.
La sua opera valicò ogni confine. Vinse il Premio Nobel per la Pace nel 1979, ma visse con la stessa semplicità di sempre, dormendo su un materasso sottile, mangiando poco, pregando molto. Fu spesso criticata, ma mai ignorata. La sua figura fu – ed è ancora – oggetto di discussione, ma nessuno può negare che abbia cambiato il volto della carità nel mondo moderno.
Morì nel 1997, lo stesso anno di Lady Diana, e milioni di persone la piansero. Oggi è Santa Teresa di Calcutta, ma per tutti resta semplicemente Madre Teresa: una donna, un cuore, una missione.
Durante la sua missione a Calcutta, Madre Teresa fu chiamata a curare un uomo che i medici avevano ormai abbandonato. Le sue condizioni erano gravi, e i dolori insopportabili. Lei lo prese in braccio, lo lavò e gli sorrise. L’uomo, morendo tra le sue braccia, sussurrò: “Ho vissuto come un cane, ma muoio come un angelo”. Per Madre Teresa, quello fu il più grande successo della sua vita.
ICONICOMIX la celebra
perché è il volto della carità senza compromessi.
Con una fede incrollabile e una vita spoglia di tutto, ha dimostrato che l’amore può arrivare ovunque, anche nei vicoli più oscuri del dolore umano.