Riley B. King, nato nel 1925 in Mississippi, è conosciuto in tutto il mondo come B.B. King, “The King of the Blues”. Cresciuto nei campi di cotone, imparò presto che la musica poteva essere via di fuga e di libertà. La sua prima chitarra, economica e consumata, divenne il mezzo per trasformare il dolore della sua gente in bellezza universale.
Negli anni ’40 iniziò a farsi conoscere nelle radio del Sud, fino a trasferirsi a Memphis, dove la sua carriera prese il volo. Con la sua inseparabile chitarra Lucille, B.B. King sviluppò uno stile unico: vibrato profondo, poche note ma intrise di sentimento. Non era tecnica per stupire, ma emozione pura, capace di entrare nel cuore di chiunque lo ascoltasse.
Brani come The Thrill Is Gone, Every Day I Have the Blues e Sweet Little Angel sono diventati inni immortali del blues. Sul palco, con la sua voce calda e la sua chitarra che sembrava parlare, B.B. King trasformava ogni concerto in un dialogo con l’anima.
Il suo contributo non è stato solo musicale: ha portato il blues dai club polverosi alle grandi arene, influenzando generazioni di chitarristi rock e jazz. Da Eric Clapton a Jimi Hendrix, tutti hanno riconosciuto in lui un maestro.
Scomparso nel 2015, B.B. King ha lasciato un’eredità incancellabile: il blues come linguaggio universale di dolore e speranza. Oggi la sua musica continua a insegnare che anche dalle ferite più profonde può nascere bellezza.
La sua chitarra “Lucille” prese il nome da un episodio degli anni ’40: durante un concerto in Arkansas, scoppiò un incendio causato da una rissa per una donna chiamata Lucille. B.B. King rischiò la vita per salvare la sua chitarra. Da quel giorno, tutte le sue chitarre si chiamarono Lucille, a ricordargli di non fare mai più una follia simile.
ICONICOMIX lo celebra
B.B. King è un’icona perché ha reso il blues patrimonio dell’umanità.
Con poche note cariche di anima, ha influenzato generazioni e dato voce ai sentimenti più profondi, diventando il re indiscusso di un genere che è radice di tutta la musica moderna.