Simone Biles
La forza di volare anche quando scegli di restare a terra.
Simone Biles è una tempesta di grazia, potenza e resilienza. Nata il 14 marzo 1997 a Columbus, Ohio, in un contesto familiare difficile, viene affidata insieme alla sorella ai nonni, che diventeranno i suoi genitori adottivi e la sua base affettiva incrollabile. A sei anni mette piede in una palestra per la prima volta, e da lì inizia un percorso che riscriverà la storia della ginnastica artistica.
Il suo corpo, minuto ma esplosivo, sfida ogni legge della fisica. Il suo talento è precoce e spiazzante: volteggia, ruota, si avvita con una forza mai vista prima. Ma è la sua determinazione – alimentata dal desiderio di riscattare un’infanzia complicata – a renderla invincibile. Conquista 7 medaglie olimpiche e 25 medaglie mondiali, 19 delle quali d’oro. Il suo nome diventa sinonimo di eccellenza: quattro elementi nel codice dei punteggi portano la sua firma. È la più decorata ginnasta della storia.
Nel 2021, a Tokyo, stupisce il mondo ancora una volta: non per una medaglia, ma per un gesto di coraggio. Si ritira da alcune finali per tutelare la propria salute mentale. Un gesto rivoluzionario che l’ha consacrata non solo come atleta, ma come essere umano. Perché l’oro più prezioso non è sempre quello al collo, ma quello che si custodisce dentro.
Durante i Mondiali del 2018, Simone gareggiò con un calcolo renale. La notte prima della gara fu portata d’urgenza in ospedale, ma decise comunque di competere e vinse il concorso generale individuale. La sua frase? “I’m not going to let a kidney stone get in the way of my goals.”
ICONICOMIX la celebra
perché è l’icona di una nuova era dello sport: in lei convivono prestazione estrema, autodeterminazione, rispetto dei limiti e consapevolezza emotiva. Ha reso visibile il tema della salute mentale degli atleti, rompendo un tabù.
È un simbolo per chi lotta, per chi cade e si rialza, per chi sa dire “basta” quando serve. La sua figura è l’unione perfetta tra corpo, mente e coraggio.
